Ma cosa c’era in quei magazzini? A Tianjin serve una Direttiva Seveso

Alcune parole ricorrono in modo preoccupante nelle cronache da Tianjin, la città portuale cinese teatro di una spaventosa esplosione in un deposito di sostanze chimiche. Parole come “discrepanze”, “notizie frammentarie”, “le autorità non sanno…”.

Non sanno? In effetti le autorità non sanno di preciso cosa ci fosse nei magazzini della Ruihai International Logistics, la seconda ditta per importanza autorizzata a operare a Tianjin nel trasporto di sostanze tossiche e pericolose. Il capo dei vigili del fuoco di Tianjin ha rilevato “grandi discrepanze tra i documenti doganali e le informazioni che abbiamo ottenuto dall’azienda”. L’ente municipale per la sicurezza lamenta che “le informazioni fornite dai dirigenti aziendali non corrispondono a quelle risultanti dalle nostre indagini”, secondo quanto riferisce il Financial Times.

Insomma, a Tianjin avrebbe aiutato molto una Direttiva Seveso.

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@fortimar